Il PonMetro, questo enorme contenitore di fondi pubblici che saranno a disposizione dei comuni metropolitani, Palermo incluso, regalerà alla nostra città una nuova pista ciclabile lungo la costa sud di Palermo.
In particolare, come si legge nell’apposita scheda comunale, l’intervento propone da una parte il recupero dell’esistente pista ciclabile su via Messina Marine, dall’altra la realizzazione di un nuovo tratto su via Tiro a Segno.
In particolare si parla di:
attrezzaggio del tratto di pista ciclabile esistente su via Messina Marine, la realizzazione del tratto che da via Messina Marina attraverso via Tiro a Segno arriva in via Archirafi, con la conseguente ricucitura dei tratti isolati e la messa a sistema della pista ciclabile. Si prevedono, lungo il percorso, una serie di interventi relativi all’arredo urbano, l’implementazione della segnaletica illustrativa delle emergenze storiche, paesaggistiche, ecc., dei servizi e dei nodi di interscambio, la realizzazione di stazioni di bike sharing ,di aree di sosta attrezzata, di ciclofficine.
Ammettiamo di non comprendere cosa si intenda per “attrezzaggio” del tratto di via Messina Marine e non si evince altresì che genere di infrastruttura verrà fuori, in quanto la progettazione è in corso, secondo quanto riportato nel cronoprogramma. Di certo, quella attuale non è mai stata una pista ciclabile…
L’intervento dovrebbe essere completato entro i primi mesi del 2020, per un importo complessivo di 2.300.000 euro.
Visto che la progettazione è ancora in corso, auspichiamo che si impari dagli errori del passato, scongiurando le ennesime corsie ricavate da pavimentazioni anonime, non protette e non opportunamente segnalate.
Voi che raccomandazioni dareste ai progettisti?
(foto by http://www.pisteciclabilipa.altervista.org)
Scusate la curiosità , ma chi ha elaborato tale progetto ha mai visitato i luoghi dove dovrebbe essere tracciata questa nuova “pista ciclabile?”. Per esempio “… realizzazione del tratto che da via Messina Marina attraverso via Tiro a Segno arriva in via Archirafi” . Informiamo il “grande progettista” che Via Tiro a Segno è un budello di strada a doppio senso, senza un marciapiede degno di questo nome. Dove dovrebbe essere tracciata tale pista ciclabile? Inoltre la pista ciclabile di Via Messina Marine è una “strana pista” che spesso scompare o si interrompe improvvisamente . Per esempio, su Via Ponte di Mare, la pista si interrompe perchè il marciapiede non esiste e la strada è stretta. E poi , a Piazza Sant’Erasmo, visto che manca il semaforo, i ciclisti devono attraversare la strada, impresa molto ardua e pericolosa. Invitiamo i “gradi progettisti” invece di pensare a ” soste attrezzata e ciclofficine” a risolvere questi “piccoli” problemi “strutturali” .
Un applauso. Commento che coglie nel segno il problema.
Mi sono chiesto esattamente la stessa cosa. Come avrebbero intenzione di prolungare la pista tra il ponte sull’Oreto e Sant’Erasmo?
Secondo me c’è soluzione molto più logica e semplice. Utilizzare l’argine orientale dell’Oreto (ovviamente da riqualificare opportunamente) creando una pista che lo segue fino a corso dei Mille, dove esiste già una passerella ciclopedonale (quindi perché non sfruttarla).
Da lì la pista riscenderebbe lungo l’argine opposto fino a via Archirafi.
Potrebbe essere l’occasione buona per riqualificare quel tratto dell’Oreto e di creare un valido collegamento non solo con via Archirafi, ma anche con corso dei Mille!
Le piste ciclabili sono una cosa buona, però bisognerebbe capire che prima o poi, se realmente si vuole rilanciare via Messina Marine, bisognerà stravolgerla in maniera radicale….e per questo motivo che ritengo che farsi finanziare una pista ciclabile per quella via che non sia inserita in un Progetto più ampio che riguardi l’intera zona sia tempo perso e danaro buttato al vento… esistono idee di progetti per quella via che la rivoluzionerebbero ad un livello tale per cui queste ipotetiche piste ciclabili potrebbero essere radicalmente smantellate… in altre parole mi auguro che il prossimo sindaco possa fare un progetto SERIO per l’intera via… comprendente marciapiedi, parcheggi, strade, piste ciclabili, eventuali chioschetti, verde pubblico, eventuali sottopassaggi pedonali….eventuali (speriamo) fermate della metropolitana, campetti di basket e volley dove poter praticare sport gratuitamente, etc…etc…
Salve, ogni giorno percorro Via Messina Marine in bici per andare a lavoro e devo dire che la pista ciclabile non la prendo mai per alcuni motivi che riporto:
1) spesso la pista ciclabile è interrotta per macchine parcheggiate sopra di essa (anche se ultimamente ne vedo di meno);
2) la pista è piena di vetro di bottiglie rotte che potrebbero facilmente bucare le gomme della bici;
3) la pista è piena di cani randagi (stamattina ne ho contati almeno 68 tra cui un branco di 5 che diventa pericoloso ) che mi spingono a stare sulla strada.
Peccato, perchè la pista è abbastanza lunga ( inizia già dallo Sperone – io vengo da Ficarazzi ) e se fosse mantenuta la preferirei alla strada, ma in queste condizioni mi viene difficile utilizzarla (se non per brevissimi tratti).
Errore, non 68 cani randagi, volevo scrivere almeno 8..
la pista di via messina marine consiste in un largo marciapiede ammattonato di rosso dalla parte del mare. la pista non è segnalata, ed è interrotta in più punti. gli scivoli non sono adeguati, gli attraversamenti non sono sicuri. ci sono pali in mezzo. all’altezza del ponte sull’oreto c’è un pericoloso restringimento. insomma la base esiste, gli spazi ci sono (tranne che sul ponte), ma attrezzare la pista non basterà.
anch’io sono perplesso dalla soluzione di via tiro a segno. secondo me bisognava adeguare quella di via lincoln. la cosa più pericolosa resta l’attraversamento del foro italico per immettersi in via lincoln. in quel punto il traffico andrebbe messo in un tunnel, una soluzione tipo piazza tredici vittime o un unico tunnel lungo tutta la costa e addio traffico pesante.
comunque buon lavoro. fino ad ora le piste hanno molto deluso.
Un progettista che debba prendere spunto dai commenti di noi utenti mi sa che non è poi un vero progettista di piste ciclabili
Un vero Esperto (sempre di piste ciclabili) saprebbe già come realizzarle; e bene
Hai perfettamente ragione. Un “vero progettista” di piste ciclabili non avrebbe presentato tale progetto. Purtroppo “l ‘improvvisazione e il dilettantismo” dei nostri ” amministratori” vanificano qualunque intervento. Basta con i ” dilettanti allo sbaraglio”.